Il rognone, nato come piatto povero della cucina contadina, è diventato nel tempo un cibo apprezzato dagli chef e protagonista nell’arte culinaria italiana più raffinata

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Le pesche al forno ripiene sono un dessert semplice, fresco, perfetto per l’estate.

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Il filetto di salmone alla griglia, un piatto semplice e veloce, permette di mantenere intatti i sapori del pesce, esaltandoli con pochi e semplici ingredienti.

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Se pensiamo al Piemonte, viene subito in mente una terra dalla storica e ben definita cultura culinaria, con ingredienti pregiati e dal gusto deciso. Un segno distintivo della cucina piemontese? I suoi vini rossi.

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Lo zabajone è una delle creme più classiche infatti vanta parecchi secoli di storia.

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Nel 1999 il Cappone di Morozzo è stato dichiarato primo Presidio Slow Food, meritevole cioè di particolare tutela in quanto espressione di identità e tradizione del territorio di Morozzo.

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I moscardini affogati, o purpetiell affugat, sono una ricetta tipica napoletana, nata nel borgo Santa Lucia grazie a gruppo di pescatori.

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Il pollo arrabbiato è un piatto molto semplice che si contraddistingue per il suo gusto piccante.

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Gli agnolotti sono un celebre primo piatto della cucina popolare piemontese e rappresentano, per la loro bontà e semplicità, una ricetta conosciuta ed apprezzata sia in Italia che all’estero, tanto da essere inserita nell’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani del MIPAAF e tutelata dalla Regione Piemonte.

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L’origine del nome proviene dal dialetto piemontese, e secondo la teoria più gettonata il significato verrebbe da “Bunet”, che sta ad indicare un particolare tipo di copricapo o berretto tondeggiante. Infatti la forma ricorda quella dello stampo di rame in cui si cuocevano i budini e i flan (a tronco di cono basso), chiamato appunto bonèt ëd cusin-a cioè cappello da cucina, berretto del cuoco.

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Più che un piatto, è un rito conviviale che prevede la condivisione del cibo in forma collettiva da parte dei commensali, che lo attingono tutti insieme da un unico recipiente.

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La mostarda d’uva è una salsa che appartiene alla tradizione piemontese, (la ricetta risale al Medio Evo) il cui fine era di utilizzare i piccoli grappoli lasciati sulle viti a fine vendemmia, troppo acerbi e non idonei alla vinificazione, aggiungendo gli ingredienti che la terra offriva in tale stagione..

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Il vitello tonnato è un piatto tipico piemontese, che può essere servito sia come antipasto che come secondo, e che conquista sempre tutti per la sua bontà!

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Gli scampi alla busara, sono una ricetta originaria dell’Istria, diventati ormai parte integrante della cucina triestina. Secondo alcuni, questo termine deriverebbe dalla grossa pentola in coccio o in ferro con cui si preparava questa ricetta sulle barche dei pescatori, buzara in lingua locale.

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