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Moscato d’Asti
Il suo nome deriva dal latino ‘muscum’ (muschio), per il suo aroma caratteristico. Il Moscato d’Asti DOCG si ottiene vinificando in purezza (vale a dire 100%) le uve di Moscato bianco, un vitigno antico di origine mediterranea che ha ottenuto il riconoscimento DOCG nel 1993. La zona di produzione è circoscritta a 45 comuni delle province di Asti, Alessandria e Cuneo e, da disciplinare, le operazioni di vinificazione debbono avvenire nella zona DOC. Il residuo zuccherino del Moscato Botolo è di 110g ogni litro di prodotto. Il Moscato è disponibile fin dai mesi di dicembre e gennaio e viene consumato fresco, entro un anno dall’imbottigliamento. Di recente però, il Moscato DOCG del Botolo è articolarmente apprezzato in Asia, dove gli chef hanno rivoluzionato il suo tradizionale utilizzo, proponendolo come ideale accompagnamento alle pietanze speziate. In questo caso si gradisce non solo il prodotto della vendemmia corrente, ma anche quello di un anno o due prima. È un abbinamento da provare assolutamente, che sorprenderà positivamente i palati più esigenti.